Endelea, la moda etica che veste il futuro in Tanzania
In lingua Swahili “endelea” significa andare avanti senza arrendersi di fronte alle difficoltà. Il progetto omonimo fondato da Francesca De Gottardo, CEO e Responsabile Marketing e Operations; che risponde alle nostre domande, Serena Izzo, Vicepresidente e Responsabile E-commerce e Andrea De Gottardo, CFO e Responsabile Fundraising, è un marchio di moda etica che unisce Europa e Africa. Le collezioni sono disegnate in Italia e realizzate a mano con tessuti africani in Tanzania, dove viene reinvestita parte dei ricavi in programmi educativi per studenti di moda e design.
Com’è nata l’idea della start up?
Endelea nasce nel 2018 da un’esigenza forte di creare una moda che avesse un impatto positivo sulla vita delle persone. Fin da subito, l’obiettivo del progetto è stato quello di creare un ponte tra due mondi all’apparenza molto lontani – Italia e Tanzania, Europa e Africa – e di trasformare questa connessione in uno scambio di competenze che potesse creare valore.
Qual è il modello di business?
L’85% delle vendite è B2C e avviene online tramite l’e-commerce o attraverso pop-up store temporanei a Milano. Il restante 15% è invece dedicato al B2B, diviso tra marketplace online (come Goooders o Staiy) e una rete di selezionati rivenditori in Italia ed Europa.
A oggi come si è sviluppato il progetto?
Se dovessimo procedere per step, il primo risale al 2018 quando Endelea nasce come progetto pilota autofinanziato. Nel 2019 diventa una SRL registrata e riconosciuta come start up innovativa dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Nonostante la pandemia, nel 2020 abbiamo raggiunto dei risultati importanti: siamo state selezionate da Università Bocconi per il programma di accelerazione B4i Bocconi for Innovation, siamo diventate Società Benefit e abbiamo vinto il Premio Gaetano Marzotto Social Impact 2030. Quest’anno siamo orgogliose di aver aperto una società anche in Tanzania e di aver lanciato diversi progetti speciali, come la capsule collection Maasai o il progetto Endelea Supports Black Art.
Quali saranno i prossimi step?
Sicuramente l’aumento della produzione (puntiamo a produrre 10 mila capi entro il 2023 e quest’anno siamo a 3 mila), l’investimento in nuove figure chiave del team, l’apertura a nuovi mercati come USA e Africa e l’investimento su nuovi canali B2B. Intanto Endelea ha anche inaugurato nel 2021 una partnership di cinque anni con l’Università di Dar es Salaam, per lo sviluppo di corsi specializzati nel settore della moda. L’obiettivo è sicuramente quello di espandere questi progetti formativi anche ad altre scuole e università, aumentato il nostro impatto sociale in Tanzania ma non solo.
Come comunicate per attirare clienti?
La nostra comunicazione avviene attraverso l’e-commerce, dove tra poco apriremo anche una sezione Blog con approfondimenti e articoli sulla sostenibilità, canali social ovviamente (LinkedIn, Instagram, Facebook, Pinterest), newsletter settimanale e attività di PR sia classica sia digital.
Siete entrati nella cinquina finale al WPP Innovators 2021? Che tipo di ritorno vi può dare?
Moltissimo! È stato un onore partecipare alla premiazione e abbiamo avuto una discreta copertura stampa dopo l’evento. Proprio durante la serata siamo entrate in contatto con alcune giornaliste che ci stanno aiutando concretamente a raccontare il progetto e addirittura a trovare nuovi, potenziali investitori.