Junker, l’app che toglie ogni dubbio sulla raccolta differenziata
Con circa 800 comuni abbonati e oltre 1,5 milioni di prodotti in database, Junker è l’app che permette ai cittadini di realizzare la raccolta differenziata senza avere dubbi e senza commettere errori, anche per chi viaggia spesso.
Lanciata nel 2015, Junker porta la firma di Giunko srl, società fondata da Benedetta De Santis, Giacomo Farneti, Todor S. Petkov e Noemi De Santis. Proprio quest’ultima, che si occupa in particolare della comunicazione, racconta a Touchpoint Today come ha visto la luce l’app e quali saranno i suoi sviluppi futuri.
Come è nata Junker?
L’idea nasce da un bisogno quotidiano: due dei fondatori viaggiavano molto per lavoro e avevano notato che la raccolta differenziata varia di località in località e ogni volta bisogna reimparare tutto. Hanno quindi pensato alla possibilità di avere un unico tool che dicesse come differenziare ogni singolo oggetto in luoghi differenti.
Partendo da questo principio, hanno avuto l’idea di base: quello che identifica in modo univoco un prodotto è il codice a barre. Hanno quindi iniziato a fare il progetto pilota, raccogliendo un certo numero di codici a barre e cominciando a lavorare con le informazioni disponibili. Il codice a barre tuttavia ti dà delle informazioni sul prodotto ma non sugli imballaggi, quindi il team di Junker ha iniziato a inventariare ogni item per creare il primo database.
Quando è nata la società?
Giunko srl è nata nel 2014. Dopo la partecipazione a un contest a Bologna, l’idea di Junker è stata notata da un incubatore. A marzo 2015 è andata ufficialmente online Junker in versione per Android e iPhone, con un database di 60.000 prodotti. Pensavamo di fermarci a qualche centinaia di migliaia, invece ora sono 1,5 milioni.
Qual è il modello di business di Junker?
Inizialmente su questo aspetto abbiamo avuto qualche difficoltà perché gli incubatori per sostenerci volevano che mettessimo l’app a pagamento oppure che raccogliessimo pubblicità. A noi non piaceva nessuna delle due ipotesi e volevamo fare pagare un abbonamento ai comuni, dal momento che è un dovere istituzionale per loro informare la popolazione sulla corretta raccolta differenziata. In un primo momento però ci hanno preso per pazzi e nessuno ci credeva, nonostante gli utenti e i download dell’app aumentassero costantemente.
Quando è avvenuta la svolta?
Nel momento in cui alcuni comuni pilota hanno accettato la sfida e hanno evidenziato un reale miglioramento sia di immagine sia concretamente nella raccolta. I primi sono stati Aprilia, alcuni comuni della zona di Ancona, Rieti e poi la località turistica di Camaiore. A quel punto i comuni interessati chiamavano quelli già abbonati per informarsi. In alcuni casi accade poi che siano i cittadini stessi a scoprirci tramite il passaparola o quando sono in vacanza e poi propongono Junker al loro comune.
A oggi, avendo appena avuto l’adesione di due grandi bacini d’utenza, arriviamo a 800 comuni, circa il 10%.
Junker può avere altri utilizzi oltre a segnalare la raccolta differenziata?
Ogni comune che vuole associarsi a Junker deve dare tutte le informazioni necessarie e può segnalare i punti sulla mappa, mandare messaggi diretti ai cittadini, c’è molta possibilità di customizzazione. Forniamo ai comuni una guida su come comunicare Junker alla popolazione e anche una linea diretta con il nostro help desk.
Non solo: oltre a segnalare i prodotti che mancano, i cittadini hanno la possibilità di segnalare i punti di economia circolare. Bisogna ammettere che inizialmente i comuni non hanno molto gradito questo aspetto: pagando un abbonamento non amano che si mescolino le informazioni ufficiali con quelle che poi vengono dal basso. Abbiamo risolto questo problema sdoppiando le mappe: da una parte si trovano i servizi comunali, da un’altra i punti di economia circolare. Siamo l’unica piattaforma nazionale collaborativa per la circular economy.
Quali sono i prossimi step?
A fine anno arriverà una nuova versione di Junker. Non sarà solo un cambiamento grafico, ma avremo anche una nuova grande funzionalità che ancora non possiamo svelare.