Google proroga la fine dei cookie di terze parti al 2024
Per offrire a brand ed editori uno strumento efficace per il targeting e la misurazione delle campagne pubblicitarie ma rispettoso della privacy degli utenti
Google annuncia nuovi aggiornamenti su Privacy Sandbox, l’iniziativa che mira a sviluppare nuovi strumenti per l’advertising digitale per proteggere al meglio la privacy degli utenti e prevenire tracciamenti non espliciti. Il colosso di Mountain View posticiperà l’attuazione del suo piano per eliminare gradualmente i cookie di terze parti in Chrome.
In un blog post ufficiale, Anthony Chavez, VP di Privacy Sandbox di Google, ha affermato che la società punta ora alla “seconda metà del 2024” come data per l’adozione di una tecnologia alternativa. Lo scorso giugno, Google aveva dichiarato che avrebbe svalutato i cookie nella seconda metà del 2023. Prima di allora, a gennaio 2020, la società si era impegnata a effettuare il passaggio entro il 2022.
«Abbiamo lavorato per perfezionare le nostre proposte di design in base al contributo di sviluppatori, editori, esperti di marketing e regolatori tramite forum – ha scritto Chavez -. Il feedback più coerente che abbiamo ricevuto è la necessità di più tempo per valutare e testare le nuove tecnologie prima di interrompere i cookie di terze parti in Chrome».
Da qui, la decisione di ampliare “le tempistiche di testing per le API di Privacy Sandbox prima di disabilitare i cookie di terze parti su Chrome come impostazione predefinita”, si legge sul blog. Il fulcro del continuo ritardo è Privacy Sandbox, che mira a creare standard web che alimentano la pubblicità senza l’uso dei cosiddetti cookie di tracciamento.
Privacy Sandbox propone di utilizzare un algoritmo interno al browser, Federated Learning of Cohorts (FLoC), per analizzare l’attività di un utente e generare un ID di “preservazione della privacy” che può essere utilizzato dagli inserzionisti per il targeting.
Google afferma che FLoC è più anonimo dei cookie, ma la Electronic Frontier Foundation lo ha descritto come “l’opposto della tecnologia di tutela della privacy”. Nel frattempo, Chavez afferma che Google estenderà una versione di prova delle tecnologie Privacy Sandbox a “milioni” di utenti Chrome a partire dal mese di agosto. Aumenterà quindi gradualmente il numero di utenti di prova durante tutto l’anno fino al 2023, offrendo un’opzione di rinuncia agli utenti che non desiderano partecipare.
«Migliorare la privacy delle persone, fornendo al contempo alle aziende gli strumenti di cui hanno bisogno per avere successo online, è vitale per il futuro dell’open web – ha scritto Chavez -. Mentre la comunità web testa queste API, continueremo ad ascoltare e rispondere ai feedback. Infine entro il terzo trimestre del 2023, ci aspettiamo che le API di Privacy Sandbox vengano rese disponibili a tutti gli utenti di Chrome. Con l’adozione di queste API da parte degli sviluppatori, pianifichiamo di iniziare a disabilitare i cookie di terze parti su Chrome come impostazione predefinita durante la seconda metà del 2024».