Sassoli (UPA): «Spesa adv in tenuta nel 2022, Incognita sul 1° Q del 2023»
Il prossimo sarà un anno “transitorio”, fiducia sul 2024. Intanto, proseguono i lavori per la costruzione della nuova Audi che nascerà dalla fusione tra Audiweb e Audipress
«Confermiamo, come già dichiarato lo scorso luglio, una sostanziale tenuta degli investimenti pubblicitari per l’anno 2022 con valore attorno agli 8 miliardi di euro, che ci riporta a livelli pre Covid con un calo dell’1 o 2%»: così si è espresso il Presidente di UPA Lorenzo Sassoli de Bianchi a margine del convegno.
«È stato un anno davvero complicato – ha proseguito -, in particolare per alcuni comparti che sono più penalizzati dal costo dell’energia, come gli alimentari e l’automotive, o per settori che si trovano di fronte al problema di reperibilità di componenti elettronici o di materie prime. Di fronte a questo contesto di incertezza, è necessario reagire non mollando la presa sugli investimenti e le aziende lo stanno facendo. Certo l’ultimo trimestre sarà penalizzante e con segno negativo: le aziende non riescono a recuperare i costi sostenuti quest’anno e ci saranno inevitabili ritocchi agli investimenti pubblicitari».
L’incertezza che si è trasformata in “prudenza” sulla spesa in pubblicità proseguirà per alcuni mesi secondo Sassoli.
«Riguardo al 2023 abbiamo una grandissima incognita sui primi 3 mesi ed è quindi molto difficile fare previsioni se non riusciamo a capire cosa succederà. La complessa situazione energetica pone le imprese di fronte al rischio di non riuscire a produrre o di incorrere in limitazioni nella produzione e nella distribuzione. L’inflazione continuerà anche l’anno prossimo, perché gli aumenti dei prezzi non si sono ancora completamente ribaltati sui consumi: fino a ora sia le aziende sia la distribuzione hanno fatto un po’ da cuscinetto sull’aumento dei costi ma prima o poi i rincari si ribalteranno sui consumatori e quindi sull’inflazione. Mi aspetto, quindi, i primi tre mesi di prudenza, dopo i quali, superata la fase critica, la risposta sarà in proporzione. Sarà un anno di recessione transitoria perché sappiamo già che dal 2024 raggiungeremo una certa autonomia per supplire all’energia che viene dalla Russia e questo avrà una influenza anche sugli investimenti adv. Sono fiducioso sul 2024». Sassoli ha posto l’accento sulle recenti elezioni che «al di là delle simpatie politiche hanno dato una indicazione chiara: c’è stata una vittoria netta e la chiarezza aiuta gli investimenti, perché uno degli elementi di incertezza per il futuro – appunto la situazione governativa – è stato tolto dal tavolo e questa è una novità significativa. Personalmente, il fatto che il prossimo premier sia una donna non mi dispiace affatto, perché le donne hanno un senso della concretezza che noi uomini non abbiamo».
Si dovrà aprire quindi un’altra parentesi di dialogo con il governo che si insedierà.
«La proposta di congelare l’Iva sui beni di primissima necessità continua ad avere senso per aiutare chi è più in difficoltà – è convinto il Presidente di UPA -. Per quanto riguarda, invece, la defiscalizzazione degli investimenti, non mi pare che ci sia una prospettiva incrementale in questo momento, la proposta non è di attualità».
Estremamente attuale è invece tutto ciò che riguarda la misurazione dell’efficienza delle azioni di comunicazione. Dopo lo stop dell’anno scorso sembra in dirittura d’arrivo la fusione tra Audiweb e Audipress con la creazione di una Audi focalizzata sul digitale.
«L’Agcom ha posto un questionario a tutto il sistema con deadline al 30 settembre (domani per chi legge, ndr) per inviare le risposte – ha precisato Sassoli -. Puntuale arriverà la “nostra” risposta, cioè quella non solo di UPA ma di tutti gli azionisti delle due Audi (emittenti, centri media, editori della carta stampata e del digitale), che hanno concordato una posizione comune presentando un progetto che tiene conto delle esigenze di tutti. Pensiamo che entro gennaio 2023 possa partire la fusione, a meno che ci siano obiezioni da parte di Agcom dopo l’istruttoria. È un segnale forte di indicazione e soprattutto di unità da parte di tutti i player del mercato orientati verso una soluzione comune. Sono già stati costituiti due tavoli, uno di governance e uno tecnico, che stanno lavorando con grande concordia per la costruzione del nuovo JIC. Nell’arco del 2023 potremmo avere delle ricerche già molto precise, avendo individuato gli istituti che collaboreranno. Ovviamente tutta UPA è molto soddisfatta della Total Audience di Auditel, che supperterà il nascente JIC per quanto riguarda la rilevazione dei video».