“Super Minds”, coltivare i talenti per far crescere il business
A Milano i protagonisti del 16° World Business Forum
Le migliori menti del business, del management e del marketing sono protagoniste del World Business Forum, evento itinerante organizzato da WOBI che ieri è tornato al Mico di Milano e che proseguirà anche nella giornata di oggi. Tema di questa sedicesima edizione “Super Minds”, al centro la capacità di far leva sul potere collettivo del talento per avere aziende in crescita, tecnologicamente all’avanguardia e con dipendenti e manager sempre più “empowered”.
Ad aprire la manifestazione Hal Gregersen, direttore esecutivo del MIT Leadership Center e Senior Lecturer di Innovazione presso la MIT Sloan School of Management e riconosciuto innovatore in materia di leadership. Nel suo intervento Gregersen, facendo “giocare” il pubblico in sala, ha ridefinito le regole di un brainstorming efficace in aziende, sottolineando come «le domande siano le vere risposte in azienda».
Parliamo del processo denominato question burst, utile per “sbloccare” l’innovazione all’interno delle imprese. «Una procedura che funziona anche nelle organizzazioni che non sono particolarmente innovative», ha sottolineato. A seguire Whitney Johnson, riconosciuta come uno dei pensatori di management più influenti al mondo, ha parlato di persone in azienda e dei presupposti per costruire una squadra ideale. Un tema particolarmente sensibile, perché, come ha ricordato la speaker «l’unità fondamentale di ogni crescita è l’individuo».
Come si attiva dunque la crescita? Secondo Whitney Johnson non si può prescindere da un processo di discontinuità personale. «La disruption non ha a che fare solo con i prodotti, ma anche con le persone. Se vogliamo un’organizzazione ad alta crescita abbiamo bisogno di individui ad alta crescita. Per questo è importante puntare su persone che hanno potenziale e che siano motivate, prevedere un piano specifico di formazione e dare valore all’inesperienza, perché da lì possono arrivare domande dirompenti in grado di aprire la porta dell’innovazione».
A presentare il terzo intervento della prima giornata Massimo Doris, Amministratore Delegato di Banca Mediolanum, che ha introdotto Susan David, premiata psicologa della Harvard Medical School ed esperta di management che ha portato sul palco dell’evento il tema dell’agilità emotiva.
«Si tratta di una delle massime esperte di executive coaching», ha detto Doris che poi è tornato a focalizzarsi sulle emozioni. «Il mondo in cui reagiamo alle emozioni plasma il nostro universo e influisce anche sulla gestione che facciamo del denaro. Per questo noi siamo consapevoli dell’importanza della gestione delle emozioni, fondamentale quando si parla di risparmio. Per tale motivo siamo molto attenti a formare i nostri Family Banker su questo aspetto del loro lavoro», ha chiarito il manager.
Susan David ha illustrato il concetto di agilità emotiva, intesa come la capacità di essere flessibili riguardo ai pensieri e ai sentimenti per rispondere in maniera ottimale alle situazioni della quotidianità. «La nuova richiesta oggi quella di essere sempre positivi all’interno delle organizzazioni aziendali, questa è una sorta tirannia – ha raccontato -. Ma la rigidità emotiva non funziona. Con la repressione le emozioni negative si amplificano».
La studiosa ha sottolineato il valore di una parola desueta e apparentemente lontana dall’ambito aziendale: compassione. «Guardare dentro di noi ci aiuta a capire meglio gli altri – ha aggiunto -. L’agilità emotiva significa curiosità, coraggio, capacità di creare connessioni. Le emozioni sono piccoli lampioni che fanno luce sulle cose che veramente ci interessano. Ci aiutano a capire cosa vogliamo essere».
L’agilità emotiva ci consente di assumere, nei confronti di quello che ci accade, una modalità di reazione dinamica e flessibile, adatta ad affrontare le incertezze del mondo di oggi. La giornata è proseguita nel pomeriggio con gli interventi di Jimmy Wales, co-fondatore di Wikipedia, e del guru del management Gary Hamel.