ASSIRM: Il ruolo strategico delle Ricerche di Mercato e le sinergie con la PA

Valorizzare la funzione delle ricerche di mercato in Italia, creando le sinergie necessarie con la Pubblica Amministrazione e con gli interlocutori istituzionali per arrivare a una riforma del contesto che porti innovazione, efficacia e la garanzia di standard qualitativi elevati. Questi sono i punti principali emersi nel corso del convegno promosso da ASSIRM, l’associazione che dal 1991 riunisce le aziende italiane che si occupano di Ricerca Sociale, Ricerche di Mercato e Sondaggi di Opinione, e moderato da Nando Pagnoncelli.

Nel corso dell’evento, al quale hanno preso parte numerosi rappresentanti degli Enti Pubblici, locali e nazionali, oltre a esponenti delle Istituzioni come Valentino Valentini, Vice Ministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, sono stati esposti i principali temi che interessano un settore che a oggi vale 1 miliardo di euro, con un focus sulle sinergie esistenti con la Pubblica Amministrazione. Temi che possono essere sintetizzati nell’importanza strategica rappresentata da strumenti di ricerca in grado di fornire le conoscenze necessarie per pianificare, monitorare e valutare le politiche pubbliche, soprattutto in presenza della crescente complessità che caratterizza sfide sociali ed economiche, cui si aggiunge la difficoltà nel comprendere a fondo fenomeni sociali in divenire, che richiedono un approccio basato su dati concreti e aggiornati e che portano con sé una conseguente maggiore partecipazione dei cittadini nel processo decisionale.

In questo contesto, le ricerche sociali e di mercato ricoprono un ruolo essenziale per fare innovazione gestendo lo sviluppo in modo sostenibile e rispondendo alle esigenze sempre più complesse della società contemporanea. Le ricerche di mercato e i sondaggi di opinione non sono solo strumenti di analisi, ma veri e propri motori di sviluppo e innovazione per una governance trasparente ed efficace. Un accesso agevolato a queste risorse permetterebbe di migliorare le performance delle imprese, stimolando una crescita economica più robusta e favorendo la competitività dell’Italia a livello
internazionale.

«È stato molto importante per ASSIRM oggi aver tenuto questo primo importante momento di confronto con la Pubblica Amministrazione – ha dichiarato Enzo Frasio, Presidente di ASSIRM -. Infatti, la Ricerca Sociale, le Ricerche di Mercato e i Sondaggi di Opinione sono strumenti indispensabili per il Privato, ma anche per il Pubblico. Esse forniscono le conoscenze necessarie per pianificare, monitorare e valutare le politiche pubbliche, promuovendo la partecipazione dei cittadini e l’innovazione dei servizi. Il loro corretto utilizzo permette alla P.A. di operare in modo più trasparente, responsabile ed efficiente, rispondendo adeguatamente alle sfide contemporanee e migliorando il benessere della società».

A tale proposito, la giornata di lavori ha visto la presentazione del Libro Verde sulle Gare Pubbliche in Italia, stilato insieme a UNA – Aziende della Comunicazione Unite e nato nell’alveo della collaborazione con Confindustria Intellect, che raccoglie una serie di proposte finalizzate al miglioramento delle procedure di appalto pubblico, con particolare attenzione ai settori della comunicazione e delle ricerche di mercato, con l’obiettivo di stimolare il confronto con i decisori pubblici sul tema della qualità delle prestazioni offerte alla Pubblica Amministrazione. Il Libro Verde si articola in 10 proposte che toccano la formulazione del capitolato, le tempistiche di lavorazione, il numero di partecipanti, la composizione delle commissioni di gara, i criteri di aggiudicazione, la pubblicazione dei bandi, la definizione di rating di qualità, le modalità di presentazione dei progetti, i tempi di assegnazione e la creazione di un tavolo di lavoro permanente che favorisca confronti continuativi e specifici sui temi di interesse.

Dal confronto, tra le altre cose, emerge un quadro che evidenzia la netta prevalenza sul mercato italiano di gare con un valore economico limitato, fattore che favorisce ribassi su base d’asta che incidono necessariamente sul valore delle competenze coinvolte, sui livelli di remunerazione e in generale sulla qualità dei servizi messi a disposizione della committenza pubblica. Nel biennio preso in considerazione, il 53% delle gare pubbliche per servizi di comunicazione e ricerche di mercato aveva un valore al di sotto dei 100mila euro. Il 23% si attestava tra 100mila e i 500mila euro, il 13% tra i 500mila
e 1 milione di euro, il 7% tra 1 e 3 milioni di euro e solo il 4% superava i 3 milioni di
euro.

Ad aprire i lavori della tavola rotonda i saluti del Viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, intervenuto con un video messaggio in cui ha evidenziato l’importanza dei temi al centro del confronto promosso dall’associazione: «Molti pensano che il sondaggio sia uno strumento del passato o non all’altezza dei tempi attuali e della velocità di diffusione dei social media. Il fatto che il sentiment sia immediatamente manifesto sulle piattaforme fa pensare che ormai i sondaggi non siano più utili. Invece, è il contrario; innanzitutto perché il sentiment manifestato sui social media è influenzato da coloro che sono parte della comunità virtuale. È sempre più necessario quindi avere un campione di qualità, che non sia in contrasto con la maniera di comunicare attuale, ma che riesca a inglobare all’interno un mix di strumenti, passati e moderni, che ci permetta di interrogare in maniera efficace il pubblico di interesse. I sondaggi rappresentano dei fari che ci guidano spesso in un mondo,
quello attuale, caratterizzato da fake news e dalla volontà di influenzare le opinioni anche con strumenti non del tutto consoni. Sono degli strumenti in grado di farci conoscere la realtà economica e sociale e le esigenze diffuse, con il fine di aiutare gli operatori economici e le pubbliche amministrazioni. Il sondaggio non deve essere percepito come uno strumento di manipolazione, ma come elemento chiave per la comprensione dei fenomeni. L’essenza vera dello strumento emerge grazie alla professionalità con cui viene utilizzato e al lavoro fatto, da associazioni come ASSIRM, per renderlo sempre più moderno, rapido ed efficace».

Un altro tema che è stato toccato dal convegno è quello relativo alla proposta portata avanti da ASSIRM di un disegno di legge che garantisca un Credito di Imposta per le piccole e medie imprese italiane che investono in ricerche di mercato, così come è stato già fatto per gli investimenti in comunicazione. Dal confronto è emerso che un accesso agevolato a strumenti come le ricerche di mercato, permetterebbe anche a imprese di piccole dimensioni, ovvero quelle realtà che caratterizzano in prevalenza il
tessuto produttivo italiano, di attivare interventi in grado di migliorare le performance.
Un dato che testimonia il possibile spazio di azione con interventi ad hoc come il credito di imposta, diretto riflesso della composizione del sistema produttivo italiano, è quello che vede gli investimenti in ricerche di mercato, che in paesi come Germania e Francia raggiungere quota 3 miliardi di euro, mentre in Italia si fermano a 1 miliardo di euro.

«Era da tempo che avevamo in programma di organizzare un evento a Roma, ma soprattutto che volevamo organizzare un incontro il cui focus fosse la Pubblica Amministrazione, interlocutore fondamentale per le iscritte Assirm, società che offrono servizi di ricerca volti al supporto dei processi decisionali e della pianificazione di attori operanti sia nel settore pubblico sia privato – ha dichiarato nel suo intervento Piergiorgio Rossi, Vice Presidente di ASSIRM -. Siamo molto felici che i nostri sforzi,
grazie al supporto anche di Inrete, abbiano portato a questo nostro primo evento che mi sento di poter definire un successo. Il primo, mi auguro, di una lunga e fruttuosa serie».

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