Mondoffice dà spazio alle verticalità per valorizzare il talento

L’azienda, che compie 35 anni nel 2024, investe quotidianamente nello sviluppo delle proprie categorie di prodotto e del proprio assortimento per soddisfare tutte le esigenze del mondo del lavoro che cambia, puntando sia sull’offerta di prodotto sia sulla consulenza. Ne abbiamo parlato con Melinda Ferrari, Category Manager Ho.Re.Ca., Stefano Maioni, Architect Furniture Sales Supervisor, e Anna Russo, HR Director

Il Gruppo è internazionale ma l’anima è italiana: Mondoffice è una realtà nata nel 1989 nel biellese, in Piemonte, specializzata nella fornitura di articoli per il mondo ufficio che oggi non si dedica più solo a questo segmento ma anche alla fornitura di soluzioni per tutti i luoghi di lavoro, attraverso la specializzazione verticale di prodotto che, grazie a una competenza ed esperienza maturata in 35 anni di attività, offrono un approccio diretto e personalizzato.

Dal 2013 è iniziato il nuovo corso strategico sotto la guida dell’Amministratore Delegato Irma Garbella, mentre nel 2019 la società è stata acquisita dal Gruppo francese Raja, leader europeo della distribuzione di imballaggi, forniture da ufficio e attrezzature industriali per le aziende, che ha accelerato uno sviluppo di Mondoffice sul territorio italiano e in particolare verso i grandi clienti internazionali.

«Negli ultimi anni abbiamo osservato un cambiamento nelle direzioni aziendali, poiché ci siamo resi conto che il nostro successo derivava dall’ascolto dei clienti e dall’offrire qualcosa di unico sul mercato. Questo non si limitava solo ai prodotti, ma si estendeva soprattutto ai servizi e alle soluzioni. Abbiamo applicato questo approccio in un settore completamente nuovo per noi, quello dell’Ho.Re.Ca., che comprende hotellerie, ristorazione e catering», ha spiegato a Touchpoint Melinda Ferrari, Category Manager Ho.Re.Ca. di Mondoffice. L’azienda propone una vasta gamma di prodotti, dagli articoli per la preparazione, la conservazione e la somministrazione di alimenti e bevande ai monouso per il take-away, dal tovagliato e dall’abbigliamento alla linea pulizia e primo soccorso, ai componenti di arredo, su misura per ogni esigenza, come sedute e tavolini. Sostenibilità, personalizzazione, consegna in 24/48 h, ampio assortimento, assistenza clienti e team di esperti dedicati sono le qualità raggruppate in un unico fornitore.

«I clienti sono esigenti perché hanno bisogno di prodotti molto specifici, tecnici e professionali e questo ha fatto sì che Mondoffice fosse pronta a dare risposte immediate in termini di competenza e di esperienza ma anche di assortimento, creando un link tra prodotti professionali e servizi – ha proseguito Ferrari -. Di conseguenza, negli ultimi anni la nostra posizione sul mercato è cresciuta molto, perché sono state apprezzate la nostra attitudine all’ascolto e la cura che dedichiamo ai nostri clienti».

Di fronte a un mondo del lavoro che, complice la pandemia, sta cambiando i paradigmi, l’azienda piemontese ha lanciato nel 2023 il brand Mondoffice M’Arreda, dedicato alla progettazione personalizzata degli ambienti lavorativi con elementi modulabili, che sposta il focus dal prodotto al progetto con le persone al centro, come racconta Stefano Maioni, Architect Furniture Sales Supervisor di Mondoffice: «Il mondo del lavoro sta cambiando guidato da modelli legati all’innovazione, all’inclusione e alla sostenibilità. La richiesta di una soluzione che comprenda prodotti, servizi, progetti e valori è diventata prioritaria. Il nostro approccio con il cliente è consulenziale: ci poniamo come partner e crediamo che la nostra progettazione sia il risultato di una condivisione di richieste che nasce appunto dall’esigenza della quotidianità del cliente e si traduce nella progettazione degli spazi. Offriamo consulenza specializzata anche attraverso la partnership con FederlegnoArredo Assufficio, perché la nostra professionalità si collega all’aspetto legato a certificazioni, sostenibilità e competenza in materia».

Mondoffice M’Arreda propone soluzioni in cui convivono sostenibilità e design, efficienza e innovazione. «Se devo individuare tre trend attuali, al primo posto c’è la riscoperta e la rivalorizzazione del colore. Quando una persona entra in una stanza la prima cosa che la colpisce è il colore, prima ancora delle forme e degli spazi: questo nuovo approccio deve essere tradotto in ambienti più caratterizzati e meno piatti rispetto al passato. Il secondo trend è quello della flessibilità degli spazi, che devono essere pensati più in ottica di condivisione e socializzazione, perché il lavoro è, appunto, diventato più dinamico e necessita di versatilità. Il terzo trend si ricollega alla progettazione e alla nostra idea di persone al centro: l’ufficio deve essere personalizzato e caratterizzato e deve far “sentire a casa”. Questo è un plus che vogliamo garantire ai nostri clienti».

Lo scorso 5 giugno l’azienda ha festeggiato i 35 anni presso Fabbrica di Lampadine di Milano con l’evento “Il futuro parla di te” firmato dall’agenzia Swan&Koi SB, che ha avuto come fil rouge il talento, unendo diversi linguaggi e narrazioni creative (vedi notizia).

«La nostra vision è contenuta nel nostro claim “Spazio al talento” – ha spiegato Anna Russo, HR Director di Mondoffice -. Significa aiutare i nostri clienti nel loro percorso di sviluppo del talento grazie alla costruzione, fatta insieme a loro, di ambienti confortevoli, sostenibili e volti al benessere. Il nostro è, appunto, un percorso che viene da lontano: in 35 anni abbiamo formato il nostro talento collettivo che è fatto di 320 persone che si uniscono in un tutt’uno e che si sentono parte dello stesso sistema di valori che guida i comportamenti e che fa in modo che si traducano in idee, azioni e progetti. E noi per questo ci definiamo la “Generazione M” dove la M sta ovviamente per Mondoffice ed è trasversale, al di là dell’età e delle generazioni. Chi lavora in azienda si riconosce nella visione che parla di sostenibilità, di etica e di valori condivisi che non riguardano solo il business ma anche la società».

Questo percorso di consapevolezza ha fatto in modo che da responsabilità professionale lo sguardo sia stato rivolto all’esterno dell’azienda. «“From inside out”: quello che siamo facciamo. È diventata una responsabilità sociale il fatto che le nostre competenze e il nostro tempo siano messi a disposizione della collettività per aver un impatto positivo e concreto con azioni definite e messe a terra – ha continuato Russo -. Valorizzare il talento dei nostri colleghi parte dalla partecipazione».

Sono molti i progetti su cui è impegnata Mondoffice. «La nostra mission aziendale è quella di generare spazi e quindi abbiamo avviato il programma “Da spazi a luoghi” dove restituiamo alla collettività ambienti che erano dimenticati o avevano altri scopi e li rendiamo fruibili e a disposizione delle comunità – ha descritto Russo -. Recentemente con l’associazione Forma abbiamo ristrutturato l’ambulatorio Bambi dell’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino destinato a ragazzi vittime di abusi, che avevano a disposizione uno spazio poco accogliente. I nostri architetti, interior designer ed esperti di prodotto hanno collaborato con psicologi e personale del centro per creare un ambiente dove i ragazzi possono essere accolti in maniera armoniosa e dove anche il bello diventa parte della cura. Se da una parte cerchiamo di restituire al territorio il nostro “saper fare”, dall’altra non ci dimentichiamo della nostra comunità interna e lavoriamo anche sui nostri spazi. Ad esempio il nostro “fiore all’occhiello”, all’interno del perimetro aziendale, è il bosco dei pensieri, un percorso naturalistico dove svolgere riunioni, break e attività sportiva. Inoltre, ci dedichiamo alla crescita professionale e personale, investendo in piani di prevenzione, attività di formazione e altre iniziative legate al benessere e alla famiglia. Lo ribadisco: la partecipazione diventa un motivo di benessere, perché i colleghi sentono di avere uno scopo che va al di là del proprio ruolo e sanno che con il loro contributo, oltre a portare un beneficio all’azienda in termini di profitto, hanno un impatto positivo sulla comunità a cui appartengono», ha concluso Russo.

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