Cambiamento climatico: urgenza e contraddizioni in Italia secondo

In un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità, il cambiamento climatico emerge come una delle principali preoccupazioni per gli italiani. Secondo un’indagine recente condotta da Kantar, oltre l’80% dei consumatori italiani considera il cambiamento climatico un problema urgente, percependo il suo impatto sulla vita quotidiana. Tuttavia, nonostante l’attenzione crescente verso questa tematica, si evidenzia un significativo divario tra i valori espressi e le azioni concrete dei consumatori, noto come  value-action gap.

Kantar climate change

Le Preoccupazioni degli Italiani

L’indagine di Kantar ha rivelato alcune tendenze significative. Il 53% degli italiani esprime preoccupazione per gli eventi meteorologici estremi, mentre il 37% sottolinea l’aumento delle temperature come una questione cruciale. Tra le cause principali del cambiamento climatico, i consumatori identificano la gestione dei rifiuti, i trasporti e la produzione di elettricità. Inoltre, la produzione e il consumo di plastica, insieme alle modalità di riscaldamento e raffreddamento delle abitazioni, sono temi particolarmente sentiti, soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione.

Il divario tra valori e azioni

Nonostante queste preoccupazioni diffuse, solo un italiano su due sta adottando comportamenti concreti per ridurre il proprio impatto ambientale. La situazione si fa ancora più allarmante se si guarda alla dimensione collettiva: soltanto un italiano su quattro percepisce che la propria comunità stia intraprendendo azioni significative in tal senso.Questo divario tra le convinzioni e le pratiche quotidiane rappresenta sia una sfida che un’opportunità per le aziende. Le imprese possono giocare un ruolo fondamentale nell’assistere i consumatori nel superare le barriere economiche e comportamentali che ostacolano scelte sostenibili.

Verso una maggiore sostenibilità

In questo contesto, è cruciale che le aziende sviluppino strategie che non solo sensibilizzino il pubblico, ma che offrano anche soluzioni concrete per facilitare comportamenti più sostenibili. La collaborazione tra imprese, istituzioni e comunità potrebbe rivelarsi essenziale per colmare il gap tra intenzioni e azioni, contribuendo così a un futuro più sostenibile e responsabile.

Kantar climate change

Questo divario tra valori e azioni rappresenta una sfida e un’opportunità per le aziende, che possono giocare un ruolo chiave nell’aiutare i consumatori a superare le barriere economiche e comportamentali che ostacolano scelte sostenibili come spiega
Giulia Colafrancesco ECCO Kantar

Giulia Colafrancesco ECCO Kantar

Cristina Morra, Innovation & Shopper Client Manager di Kantar: «Il cambiamento climatico non è una cosa astratta, è un fenomeno reale che preoccupa soprattutto i più giovani. La responsabilità per gestire questa problematica viene considerata come un gioco di squadra tra i cittadini stessi, le istituzioni ed anche le aziende. Questi ultimi attori devono però lavorare ancora molto per far aumentare un percepito ad oggi molto basso: un quarto pensa che addirittura nessun player stia facendo qualcosa di concreto».

Un’opportunità per i brand
Secondo il Sustainability Sector Index, i brand che sanno

Simona Pietropaolo, Innovation & Shopper Client Manager di Kantar

Simona Pietropaolo, Innovation & Shopper Client Manager di Kantar

rispondere a queste sfide offrono soluzioni più sostenibili e convenienti, creando un vantaggio competitivo. «Le aziende devono comprendere che la sostenibilità è diventata un fattore cruciale per costruire brand più forti e resilienti – dichiara – Simona Pietropaolo, Innovation & Shopper Client Manager di Kantar -. I consumatori sono disposti a cambiare, ma cercano soluzioni facili e accessibili. Affinché il comportamento dei consumatori possa davvero evolvere, i brand devono fornire soluzioni sostenibili che siano accessibili e rispondano a bisogni concreti. Per chi saprà cogliere questa sfida, ci saranno grandi opportunità di crescita e innovazione».

Giulia Colafrancesco, Senior Policy Advisor per Governance e Giusta Transizione di ECCOGiulia Colafrancesco, Senior Policy Advisor per Governance e Giusta Transizione di ECCO – il think tank italiano per il clima, a questo proposito aggiunge: «I cittadini sono consapevoli delle sfide della transizione. Il divario tra ciò che pensano e la realtà non è così grande. Le persone sono profondamente consapevoli del ruolo del settore trasporti e di quello energetico nella decarbonizzazione. Non viene però identificato come rilevante il settore civile, quindi il riscaldamento e raffreddamento delle case. Si riscontra inoltre una mancanza di consapevolezza dell’impatto emissivo dell’agricoltura intensiva, lontana dall’essere considerata come rilevante, in buona parte a causa dell’assenza di soluzioni considerate credibili e accettabili».

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