FLANEREEL – Vacanze italiane

La rubrica di divagazioni sul marketing turistico e sulle strategie di brand a cura di INova

L’estate è archiviata, ma è ancora presto per tracciare bilanci definitivi sulla base di dati certi. Quello che possiamo fare, dal nostro osservatorio, è provare a capire se le previsioni di inizio stagione si siano rivelate realistiche e come la comunicazione delle destinazioni si sia inserita nell’esperienza turistica estiva.

“Il giro del mondo in 80 giorni” (Around the World in 80 Days) diretto da Michael Anderson, 1956 – rielaborazione a cura di Valeria Morando, Studiowiki

Si stima che 36 milioni di italiani siano partiti, per il 90% verso mete interne con soggiorni più brevi e frequenti, in grado di generare un giro d’affari di oltre 40 miliardi di euro. La preferenza per il mare (66%) si affianca a un crescente interesse per la montagna (16%) e il turismo outdoor, con il 22% degli italiani che sceglie esperienze all’aperto, attratti dalla libertà e dal contatto con la natura.

Potente motore di turismo sono anche gli eventi: oltre 4.000, tra concerti, festival, conferenze e manifestazioni sportive, ad attrarre più di 28 milioni di visitatori, sia nazionali che internazionali, tra giugno e settembre 2024. L’aumento dei costi delle vacanze ha influenzato le scelte di viaggio, imponendo più attenzione al budget e favorendo la destagionalizzazione delle ferie, organizzate spesso in luglio e settembre, anziché agosto. In questo scenario, il settore turistico italiano deve adattarsi a nuove dinamiche. Ma quali sono i fattori che hanno maggiormente inciso sull’esperienza di vacanza? 

Certo, gli elementi strutturali e infrastrutturali di un territorio sono determinanti: raggiungibilità, trasporti efficienti, disponibilità di alloggi in grado di soddisfare tutte le tasche, solo per citarne alcuni. Ma c’è di più. Una comunicazione efficace fa molto, soprattutto quando il claim rappresenta non solo uno slogan di marketing, ma un’identità condivisa, creando connessione emotiva con il visitatore.

Un esempio tra i tanti: la campagna “Respira, sei in Trentino”, che, ideata in tempo di Covid-19, ha dimostrato negli anni la sua validità e, insieme al logo con la farfalla, continua a connotare tutta la comunicazione della destinazione montana per eccellenza.

Tecnologia e informazione: un sito web funzionale, che in un unico ambiente fornisca informazioni utili e complete e permetta la prenotazione di strutture ricettive ed esperienze; newsletter ispirazionali; app, che offrano suggerimenti personalizzati e geolocalizzati, rendendo la pianificazione in località più semplice e ricca. Se poi all’app si può collegare una “fidelity card” che offra vantaggi significativi, come accessi gratuiti a musei e sconti sui trasporti, la percezione di valore del soggiorno aumenta ulteriormente.

Elemento chiave, non più trascurabile, è la sostenibilità: non solo l’attenzione alla tutela dell’ambiente, ma anche la cura della comunità locale e delle sue economie, riflette un approccio responsabile della destinazione che distingue sul mercato.

Nel sistema di accoglienza turistica, però, il fattore umano resta centrale: nelle strutture ricettive e nella ristorazione, negli uffici IAT, nelle esperienze a contatto diretto con artigiani e produttori locali.  La vacanza è prima di ogni altra cosa relazione: voglia di interrompere il brusio di fondo per una più sincera conversazione con chi si conosce da sempre o si è incontrato per la prima volta.

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