TheBespoke Dudes, da blogger “artigianologo” a imprenditore

Con 245.000 follower su Instagram, Fabio Attanasio @thebespokedudes si definisce un “artigianologo”. La sua storia online comincia nel marzo 2012 quando, fresco di laurea in Bocconi, capisce che non è quella la sua vera passione e apre il blog dove inizia a raccontare un viaggio che lo porta a visitare 150 botteghe tra Milano, New York, Londra, Parigi, Bangkok… «Ho avuto la fortuna di essere il primo a parlare in forma di blog del mondo del classico maschile – racconta Attanasio a Touchpoint Today -. Fin dall’inizio il mio chiaro intento era parlare dell’immaginario dell’uomo classico, ho sempre specificato che non sono un fashion blogger ma uno studioso e appassionato di questo mondo». 

Inizialmente gli artigiani non lo accoglievano calorosamente, spesso non sapevano cosa fosse un blog, ma «quando hanno capito che volevo raccontare le loro storie, il blog si è evoluto ed è diventato un vero lavoro. Poi circa quattro anni fa mi sono concentrato maggiormente su Instagram perché lì avevo maggiore riscontro in termini di engagement. Confesso però che oggi comincio a essere stanco dei social. C’è un problema di tracciabilità del contenuto, una volta postati degli argomenti dopo qualche giorno si perdono superati dagli altri post ed è difficile fare ricerche. Questo mi ha portato a dedicarmi a un nuovo progetto, ovvero la scrittura di un libro che uscirà a maggio, edito da Munaro, un editore indipendente di Bologna. Sarà un libro d’arte illustrato in formato coffee table book, che metterà a confronto vari modi per realizzare la giacca da uomo tra le scuole sartoriali di 4 Paesi d’Europa: Italia, Spagna, Francia e Inghilterra». 

Questo non significa che The Bespoke Dudes abbandonerà i social, ma è in arrivo un cambiamento di canale: «Ho intenzione di spostarmi sui video e quindi su YouTube – conferma Attanasio -. Lo scorso anno su Instagram ho sviluppato #fivetailors, una sorta di Quattro ristoranti dedicato alla sartoria, sponsorizzato dal Lanificio Vitale Barberis Canonico, che ha omaggiato di un taglio tessuto ogni sartoria che poi lo ha interpretato come lo riteneva più opportuno. Ai follower è piaciuto molto e dal successo di #fivetailors è nata l’idea di realizzare dei video che permettano al lettore di entrare nelle sartorie insieme a me». Il pubblico di TheBespoke Dukes è composto all’83% da uomini. La fascia d’età più rappresentata è quella fino ai 35 anni, seguita dai 35-44enni. Milano è la città a cui arrivano più follower, seguita da Londra, New York e Napoli. 

Il blog non è sempre stato una fonte di reddito per Attanasio: «Per i primi due anni non è stato profittevole anzi andavo in perdita. Poi l’ufficio stampa di Omega mi ha contattato in quanto avevo postato delle foto di modelli vintage che erano appartenuti a mio nonno, ci siamo incontrati ed è nata una partnership che dura tuttora. Ma in questi anni ho detto anche dei no. In particolare nel 2014, quando ancora i guadagni erano limitati, un brand coreano mi invitò a Seul a fare degli scatti perché volevano un’immagine italiana. Ho rifiutato e sono stato preso per pazzo, si trattava infatti di una cifra considerevole, ma penso che se oggi ho la possibilità di lavorare con certi brand di fascia alta è anche perché negli anni ho sempre fatto scelte coerenti».  

Blog, social e libro non sono tutto: Fabio Attanasio cinque anni fa è diventato anche imprenditore, insieme al socio Andrea Viganò, con TheBespoke Dudes Eyewear: «Unendo la mia esperienza e quella di Andrea, che viene dal mondo del retail online, ci siamo decisi a provare a offrire un prodotto coerente con gli argomenti del blog. Abbiamo quindi effettuato una ricerca in Cadore, distretto di eccellenza per gli occhiali, e uno dei fornitori che avevamo selezionato ha creduto nel progetto e realizzato il primo lotto di 20 occhiali. Da lì TheBespoke Dudes Eyewear è decollato tanto che oggi vendiamo 7.000-7.500 occhiali l’anno e contiamo di arrivare a 10.000 nei prossimi due anni». Oggi TheBespoke Dudes Eyewear occupa 5 persone full time più una rete di 20 agenti e distributori. 

Le attività di pubbliche relazioni sono curate da Olimpia Rospigliosi.

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