In “filaindiana” contro il Covid-19

Un sito e una app per mappare le code nei supermercati. Il servizio arriva in tutta Italia e presto sarà esportato all’estero

Le lunghe file per entrare in un supermercato, se le abbiamo evitate, le abbiamo però viste in decine di edizioni dei Tg su tutte le reti tv e sui social media. Ad arginare il problema ci ha pensato filaindiana.it, un progetto composto da un sito e da una app, rigorosamente non-profit, for good e crowdsourced, che è nato da un gruppo di studenti del Politecnico di Milano composto da Pietro Avolio, Fulvio Bambusi, Francesco Bertani, Andrea Maioli, Andrea Torrone, Nicolò Alabastro, Tommaso Ballardini, Francesco Cerizzi.

Proprio Fulvio Bambusi ha raccontato a Touchpoint Today come si è sviluppata l’idea, spinta da un forte senso civico e sociale.

«Filaindiana.it è stato lanciato lo scorso 17 marzo – spiega – con una motivazione importante: volevamo fare qualche cosa per dare il nostro contributo nella lotta al Covid-19 pur non essendo medici e quindi siamo partiti da un problema che è sotto gli occhi di tutti, quello dei supermercati, nel senso che alcuni sono così affollati che hanno guadagnato pagine di giornali, servizi in televisione e attenzione sui social media. Anche i nostri conoscenti se ne lamentano spesso come uno dei pochi potenziali focolai di contagio da coronavirus che sono rimasti. Abbiamo riflettuto su quanto fosse paradossale la situazione attuale, perché di fronte a un supermercato strapieno ce ne sono due o tre vuoti. Quindi basterebbe informare le persone di questo per far sì che tutto si autoregoli. Quello che abbiamo fatto è stato costruire un’applicazione dal basso, nel senso che tutte le segnalazioni che ci arrivano partono dagli utenti che quindi sono i veri autori dei dati e delle informazioni. Andando sul sito è possibile controllare i tempi di attesa davanti ai negozi delle principali catene di supermercati, la stima del tempo di attesa e delle persone in fila: l’anima di filaindiana.it è la community attiva che tiene aggiornata, attraverso l’app, la situazione della coda così da aiutare tutte le persone che usano il servizio».

Ci sono volute 30 ore di lavoro quasi ininterrotto per mettere a punto Filaindiana. «Prima abbiamo capito quali fossero le funzionalità chiave, quindi la gestione delle segnalazioni, l’integrazione dei punti vendita, la possibilità di navigare la mappa, poi abbiamo strutturato il processo di sviluppo dicendoci: ognuno del team di lavoro è responsabile di sviluppare questa feature, in modo da  muoverci singolarmente e parallelamente. Questo approccio ha fatto la differenza e ci ha permesso di essere superveloci: sono molto fiero perché il processo che abbiamo seguito è davvero performante, con il fine di realizzare un grande progetto a beneficio della comunità», precisa Bambusi.

Dopo 9 giorni dal rilascio ci sono già dei risultati importanti. «Siamo stati visualizzati 2,2 milioni di volte da 800 mila utenti ma filaindiana.it è stata lanciata inizialmente su Milano e sulla Lombardia ma sarà disponibile in tutta Italia e i numeri cresceranno. Ieri è uscita ufficialmente anche l’applicazione mobile su Google Play Store e a breve sarà disponibile sull’App Store», prosegue Bambusi, secondo il quale è importante sottolineare che Filaindiana è un’iniziativa pro bono. «È un progetto crowdsourced con un manifesto i cui valori sono sostanzialmente la possibilità per chiunque porti valore al progetto di partecipare e l’assoluta gratuità della partecipazione. È comunque importante anche il supporto di realtà come WiseairNESLab e altre aziende che stanno entrando nel network di contributor».

Nei prossimi giorni, quindi, verrà ultimata la mappatura di tutti i principali supermercati italiani con l’obiettivo di fornire sempre e gratuitamente un servizio con dati sempre più aggiornati. «Diversi player della GDO ci stanno fornendo molti dati per mappare quello che mostriamo alle persone – precisa Bambusi -. Inoltre, ci stanno arrivando anche richieste dall’estero per portare questo servizio in altri Paesi perché l’affollamento dei supermercati è un problema tanto italiano quanto tedesco, francese e inglese. Il nostro obiettivo è contribuire a combattere questo problema ovunque si ponga e stiamo lavorando a una versione internazionale». 

Dopo aver sentito questo racconto così coinvolgente, una domanda nasce spontanea: che fine farà questa soluzione che parte dalla tecnologia per arrivare alla gente quando l’emergenza sarà terminata? 

«Ci auguriamo che le code all’interno dei supermercati smettano di esistere una volta finita l’emergenza, che speriamo sia il più presto possibile: dovremo capire come Filaindiana si potrà adattare al nuovo contesto in modo da mantenere un’utilità sociale», conclude Bambusi.

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