Mediaset, “contenuti in parte gli effetti del lockdown”: calo di ricavi (682 milioni) e raccolta pubblicitaria (-39%)
Il Cda approva i risultati del 1° trimestre: utile di 14,6 milioni. Prosegue lo sviluppo internazionale. Approntate misure di riduzione dei costi per fronteggiare cautelativamente l’andamento del mercato adv nel 2° trimestre
Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset, riunitosi sotto la Presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato le informazioni periodiche finanziarie aggiuntive relative al primo trimestre 2020. L’andamento del gruppo nei primi tre mesi dell’anno, dopo un primo bimestre caratterizzato da un andamento positivo, riflette il forte rallentamento del mercato pubblicitario iniziato nel mese di marzo sia in Italia che in Spagna a seguito del sostanziale blocco di gran parte delle attività economiche per l’emergenza sanitaria in atto.
L’impatto sui margini economici e sulla generazione di cassa risulta comunque attenuato dalle tempestive azioni di contenimento dei costi attivate. I ricavi netti di gruppo ammontano a 682,1 milioni di euro rispetto ai 718,2 milioni del pari periodo 2019.
In Italia sono stati pari a 452,4 milioni di euro rispetto ai 492,1 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, in Spagna ammontano a 229,8 milioni di euro in crescita rispetto ai 226,1 milioni del 2019. Il risultato netto consolidato è positivo per 14,6 milioni di euro rispetto ai 36,7 milioni di euro conseguiti nello stesso periodo del 2019.
Mercato pubblicitario
I ricavi – spiega la nota ufficiale del gruppo diffusa ieri – sono influenzati in entrambi i Paesi dal rallentamento del mercato pubblicitario iniziato nel mese di marzo. In Italia, i ricavi pubblicitari televisivi lordi erano cresciuti fino a febbraio del 2,1% rispetto al 2019, mentre considerando anche marzo il trimestre si chiude a 427,5 milioni di euro rispetto ai 483,6 milioni di euro dei primi tre mesi 2019.
In Spagna i ricavi pubblicitari si sono attestati a 202,8 milioni di euro rispetto ai 223,7 milioni dell’esercizio precedente, un calo tuttavia inferiore rispetto a quello del mercato che consente a Mediaset España un rafforzamento della leadership di raccolta nazionale. L’Ebit di gruppo è pari a 41,6 milioni di euro rispetto ai 78,5 milioni del primo trimestre 2019. In Italia l’Ebit segna -20,4 milioni di euro rispetto agli 11,9 milioni di euro del pari periodo 2019. In Spagna si attesta a 61,8 milioni di euro rispetto ai 66,6 milioni del primo trimestre dello scorso esercizio.
«Nel periodo di lockdown la raccolta pubblicitaria di Mediaset è scesa del 39% rispetto alle stesse settimane del 2019. Nelle prossime settimane la stima è che il calo non sarà superiore a quello calcolato dal 23 febbraio al 9 maggio», ha commentato Matteo Cardani, General Manager Marketing di Publitalia.
Ascolti televisivi
Nei primi tre mesi 2020 le reti Mediaset confermano una netta leadership sul target commerciale sia in Italia sia in Spagna. In Italia, Mediaset è leader indiscusso sul target commerciale 15-64 anni in tutte le principali fasce orarie con un picco del 35,8% di share in prima serata. Da segnalare il primo posto di Canale 5 e il terzo posto di Italia 1 sul target commerciale in tutte le fasce orarie.
In Spagna, le reti del Gruppo mantengono la leadership assoluta nelle 24 ore con il 28,1% di share. Telecinco si conferma rete spagnola più vista nel totale giornata (14,2%).
Evoluzione prevedibile della gestione
La situazione è tuttora molto critica e non consente visibilità sugli andamenti futuri. In tale contesto, il gruppo continua a operare su due fronti complementari: in primo luogo la sicurezza dei lavoratori e la solidità economico-finanziaria aziendale con tutte le misure necessarie al fine di salvaguardare i risultati economici e la generazione di cassa (ad esempio, sono già state approntate misure di contenimento dei costi per fronteggiare cautelativamente l’andamento del mercato pubblicitario nel secondo trimestre).
Mediaset prosegue, con ancora maggior determinazione, nello sviluppo internazionale e negli altri progetti strutturali di medio periodo. A questo proposito, il Progetto di Fusione transfrontaliera MFE, i cui tempi sono ancora condizionati dai procedimenti legali promossi da Vivendi, è destinato a realizzare per il gruppo i vantaggi delle sinergie e delle nuove opportunità offerte dalle dimensioni paneuropee.