Serviceplan compie 50 anni all’insegna di innovazione e integrazione
In Italia, income che sfiora i 18 milioni e fatturato di quasi 30. Vinta una gara social per un fashion brand
“Born integrated” è il claim ideato per sottolineare, in occasione dei 50 anni, la filosofia del Gruppo Serviceplan: tutte le discipline sotto a uno stesso tetto.
Nei giorni del lockdown la Casa della Comunicazione, che ieri ha riaperto, si è trasformata in tante Case e 4.300 specialisti di marketing e di comunicazione in tutto il mondo hanno continuato a produrre strategie, idee, tecnologia e contenuti dalle proprie abitazioni. Il network indipendente, numero uno in Europa e secondo Campaign uno dei primi nove al mondo, negli ultimi dieci anni è cresciuto da 800 a 4.300 persone, con un fatturato di 442 milioni e presenza in 35 Paesi.
«Prima di tutto abbiamo una visione chiara: Building Best Brands, che non significa solo fare comunicazione, ma occuparsi delle marche mettendosi a fianco dell’azienda e contribuendo a farle crescere. Poi il nostro è un modello unico in queste dimensioni che permette a tutti di avere quote vere nelle società del gruppo. Ogni specializzazione è un’agenzia gestita da manager-imprenditori che si coordina all’interno della Casa della Comunicazione. In questo modo i clienti hanno sempre un interlocutore unico che è un imprenditore nella propria specializzazione e guida nell’integrazione con tutte le altre. Un vero “Business Partner” che contribuisce alla costruzione di Best Brands», commenta Giovanni Ghelardi, CEO di Serviceplan Group Italia.
L’avventura “italiana” è cominciata otto anni fa e in questo periodo l’agenzia, associata UNA – Aziende della comunicazione Unite – è passata da zero a 150 persone con un income che sfiora i 18 milioni e un fatturato di quasi 30. Otto agenzie specializzate nella creatività, nel digitale, nel media, nel design e nella produzione.
«Via Solferino a Milano è il luogo dove i clienti entrano con una domanda e trovano tutte le risposte per la costruzione di una piattaforma di marca completa e integrata – prosegue il CEO -. Durante il lockdown ci siamo attivati per monitorare i cambiamenti editando per i nostri clienti tre aggiornamenti sull’impatto del Covid sui media, aprendo un osservatorio sui cambiamenti comportamentali e sui nuovi trend e organizzando workshop personalizzati con i nostri clienti per discuterli nella prospettiva delle varie marche. Oggi, il 10 e il 17 giugno, chi è interessato potrà partecipare a una serie di webinar sulla ripartenza che effettueremo in collaborazione con i nostri colleghi di Pechino, Alibaba e alcune importanti realtà industriali».
Anche durante il lockdown l’agenzia ha vinto una gara ed è diventata la global social media agency di uno dei brand fashion più famosi al mondo.
«Gara gestita con un team di oltre 15 persone, tutte in smart working, per presidiare i canali social che, mai come in questo periodo, rappresentano un luogo virtuale di aggregazione, condivisione e informazione per tutti», sottolinea Michele Lorenzi, Partner e AD di Plan.Net, agenzia digital del gruppo.
«A oltre 2 mesi dall’inizio della crisi alcune tendenze sono ormai conclamate, ma mi piace sottolineare come il nostro lavoro abbia messo in luce, sin da subito, quei trend che si sarebbero dimostrati poi di lungo corso: accelerazione dell’e-commerce, esplosione dei servizi on demand (specie di quelli di streaming video), virtualizzazione degli eventi, nuovo mecenatismo (imprese solidali e a sostegno del sistema Paese), riconfigurazione dei modelli di business (digitali e non). Lo stesso approccio ci consente di sfruttare al massimo la volatilità del periodo, disegnando le strategie, anche last minute, più idonee per i nostri clienti senza impattare sugli altri operatori della filiera: il senso di solidarietà o una certa responsabilità sociale dovrebbe prevalere sui singoli interessi per poter affrontare (e battere) la crisi come sistema e uscirne più forti, perché più uniti», conclude Vittorio Bucci, partner e AD dell’agenzia media Inmediato Mediaplus.
Innovazione e integrazione; due concetti che vengono espressi anche nella nuova corporate identity, dove il concetto Casa della Comunicazione sarà più centrale e sempre presente proprio per ricordare che ogni competenza può operare da sola ma anche interagire efficacemente con le altre.