Frigo, il magazine dei food lovers italiani
Contenuti di qualità, uno stile grafico accattivante, copertine super creative firmate da artisti, una forte impronta internazionale. Questi sono solo alcuni dei plus che fanno di Frigo il magazine di riferimento dei food lovers italiani che frequentano i corsi di cucina.
«Un pubblico che cucina anche per piacere e non solo per necessità», spiega Massimo Vaccaro, editore e Direttore della testata da lui fondata nel 2011.
«La genesi del magazine è molto particolare – racconta -. All’epoca avevo realizzato un circuito di colonnine in metallo, simili a quelle dove venivano distribuite le cartoline promozionali, ma dove al posto delle cards inserite erano “attaccate” delle calamite promozionali da prendere per poi apporle sul frigorifero di casa. Fra queste c’era il magazine Frigo, che era un ricettario calamitato in formato mini, così da poterlo attaccare proprio come si fa con le calamite sul frigorifero. Da qui il nome. Poi il progetto si è evoluto diventando qualcosa di più articolato. Dal 2015 ha adottato il formato tabloid, una scelta che ci connota molto e che svela un approccio innovativo rispetto alle solite riviste di cucina».
Un’intuizione, insieme a quella di distribuirla nelle scuole di cucina amatoriali, che ha fatto del magazine il punto di riferimento per gli appassionati in tutta Italia. Le scuole di cucina amatoriali sono una galassia molto variegata: da quelle che hanno immagine, struttura e attrezzature molto simili alle scuole professionali, spesso presiedute da uno chef noto, a quelle organizzate nelle taverne messe a norma delle abitazioni, per finire ai ristoranti e agli agriturismi, che nei giorni di chiusura organizzano corsi per i clienti.
«Il nostro focus è su un target fra i 30 e i 55 anni, 60% donne-40% uomini- chiarisce Massimo Vaccaro -. Si tratta di persone che non vivono il proprio amore per il cibo in modo passivo, ma che hanno voglia di mettersi in gioco, sperimentare e imparare. Un pubblico che parla di cibo come argomento di conversazione, molto attivo sui social e che ama trasformare le sue cene in un momento conviviale, dove poter condividere le proprie ricette. Chi decide di iscriversi a un corso di cucina, del resto, dimostra di essere disposto a investire sia in formazione, sia in cibo di qualità. Per questo si tratta di un target particolarmente prezioso e ricettivo».
Frigo è distribuito in 300 scuole di cucina, che contano circa 500 mila partecipanti ai corsi ogni anno.
«Per non parlare della audience social che ruota intorno a questo mondo che si avvicina ai 2,5 milioni di individui», precisa il direttore della testata presente anche in digitale (frigomagazine.com) e che presidia in modo molto attivo i principali social network.
A gestire la raccolta del magazine è la concessionaria OPQ.
«Oggi – afferma Massimo Vaccaro – il nostro punto di forza sono le attività crossmediali. La testata rappresenta un tassello importante in progetti articolati che realizziamo in collaborazione proprio con le scuole di cucina. Attività di comunicazione che portano i prodotti dei nostri investitori proprio da quei food lovers che sono alla ricerca di soluzioni di qualità per i propri piatti. Attività che sono destinate a generare nuovi modo d’uso, destagionalizzare, creare contenuti di qualità e ingaggiare un consumatore responsabile acquisto appassionato e ricettivo».