UPA, il mercato degli investimenti adv chiuderà il 2020 a -17%
Sassoli: «Il calo riguarderà soprattutto i grandi investitori (oltre 80 milioni l’anno) e i piccoli (fino a 5 milioni), mentre i medi e medio grandi (40-80 milioni) ridurranno i loro investimenti in comunicazione in misura inferiore»
In mancanza dell’appuntamento annuale con il mercato che slitterà al 7 luglio 2021 (vedi notizia), UPA, l’associazione che riunisce i più importanti investitori pubblicitari in Italia, ha effettuato in queste settimane tra i suoi associati la survey con le previsioni degli investimenti in adv. La contrazione del mercato pubblicitario, nel 2020 rispetto all’anno precedente, sarà pari al 17%.
«Si tratta di una previsione che riguarda soprattutto il settore del largo consumo (alimentari, bevande, cura della casa, cura della persona), mentre per i beni durevoli (a eccezione dell’auto) e i servizi (a eccezione dell’industria alberghiera) le previsioni potrebbero essere migliori di circa un punto – ha precisato Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente di UPA -. La contrazione degli investimenti pubblicitari riguarderà soprattutto i grandi investitori (che investono oltre 80 milioni l’anno) e i piccoli (che investono fino a 5 milioni l’anno), mentre i medi e medio grandi (40-80 milioni l’anno) ridurranno i loro investimenti in comunicazione in misura inferiore. Gli effetti dell’emergenza sanitaria hanno inciso pesantemente nei due mesi del lockdown, mentre già da maggio assistiamo a una progressiva ripresa che dovrebbe portare a una chiusura d’anno tutto sommato meno negativa delle attese».