Il Ritorno del Pubblivoro – Una nuova energia per la comunicazione
Da quando si è passati dal monopolio delle forniture di energia alla pluralità di offerte sul mercato l’accento stava nella convenienza, nella tariffa migliore. Il prezzo era la leva per spingere al cambiamento l’utente (si chiamava così perché nelle situazioni monopolistiche il vero e proprio cliente non c’è proprio perché non può scegliere). Ora che il mercato si è abituato alla possibilità di scegliere l’operatore energetico la tariffa non è più la sola leva per conquistare quote di mercato. Subentrano il servizio, i valori e l’identità. Oggi analizziamo due comunicazioni che vanno verso questa nuova direzione.
Iniziamo con NeN che realizza due spot molto riusciti, tanto da superare le 200.000 visualizzazioni su YouTube in una settimana. Lo schema narrativo è lo stesso, diviso in due tempi. Il primo dove lo spettatore viene catapultato in una situazione grottesca che ben rappresenta l’immaginario collettivo negativo del settore. Il secondo dove il cliente NeN comodamente da casa riesce ad avere tutte le informazioni sul servizio e dove si sottolinea la trasparenza della tariffa. Gli spot sono girati molto bene e i passaggi più rilevanti sono tre.
Il primo è la scelta delle scene iniziali che sono molto originali, ben rappresentate tanto da incuriosire e mantenere l’attenzione anche durante la seconda parte della pubblicità. Altro elemento di qualità è la transizione tra il primo e secondo tempo in entrambi gli spot, non è netta né lasciata alla troppo vista dissolvenza, ma parte da un particolare che diventa l’elemento di collegamento (particolarmente riuscita quella del teschio). Terzo elemento è quello del cambio di pay off secondo il messaggio specifico dello spot: “Digitale e trasparente” e “Green e digitale”.
Scelta completamente diversa per Iren, che presenta il suo rebranding con uno spot che vuole dimostrare che il nuovo brand è la manifestazione estetica di un’identità forte. E l’identità è rappresentata dai valori e da una filosofia. Infatti, il buon Simon Sinek è diventato milionario con il suo modello del Golden Circle dove afferma che le persone non comprano quello che fai ma quello in cui credi. La scelta è convincente, l’esperienza visiva bella. Il servizio rappresentato dalla nuova immagine colorata avvolge la cliente. Bello il momento in cui la cliente tocca la sagoma colorata dando concretezza sia al brand che al servizio. Unico elemento che non mi ha convinto è la scelta musicale che mi ha subito fatto venire in mente il main theme di Stranger Things, trasformando così la grafica in una possibile minaccia. Ma probabilmente è un’impressione solo mia, del Pubblivoro che oltre alle pubblicità divora le serie Tv.